Monday, February 19, 2018

Miew

A quanto pare le notizie volano veloci nel mondo dei felini.
Gattolardo ha giá fatto sapere in giro che c'é un nuovo ristorante Italiano aperto e oggi, in giardino, di gatti ce n'erano due.
Probabilmente si moltiplicano per scissione molecolare.

Allo Gnomo é partita una coronaria per l'emozione.

Di questo passo, secondo i calcoli di Alice, al 21 di marzo per uscire di casa dovranno usare uno spazzaneve per rimuovere il tappeto di felini.

Alura? Sto grasso del prosciutto ce lo danno o no?!


Alice gattizzatrice

Friday, February 16, 2018

Adozione, uno sguardo alle ombre.

C'è stato fermento nei vari gruppi di adozione & co, sia in quelli italiani che francesi...
Il notizione è il blocco decretato dal governo Etiope alle adozioni internazionali.
Si legge molta indignazione e molta frustrazione, un coro di "... e tutti quegli orfani? Che ne sarà di loro?" assieme ad una universale accusa a questi governi del terzo mondo che non permettono a noi occidentali di salvare i loro bambini. Si parla di nazionalismo cieco, di paesi che piuttosto che ammettere di aver bisogno stipano gli orfanotrofi come barili di sardine.

E ad Alice, francamente, cadono le braccia.

Perché c'é tutto un altro lato della medaglia fatto di storie, agghiaccianti, che pare nessuno voglia vedere e ascoltare.
Ci sono adozioni internazionali talmente deregolamentate da rappresentare un vero e proprio traffico di bambini, ci sono agenzie senza scrupoli, ci sono famiglie biologiche truffate,  ci sono dichiarazioni di enti come l'UNICEF - non "zia Clotilde apre un blog e dice la sua" - che denunciano come in alcuni casi l'adozione internazionale, quando non regolamentata, sia un incentivo al traffico di minori.
E ci sono documentari, ci sono inchieste, ci sono testimonianze, vere, di bambini che orfani non sono, ma che sono stati presi dalla loro famiglia di origine, spostati in una struttura a 8 ore di distanza dal loro villaggio e poi caricati su un aeroplano con destinazione gli Stati Uniti, la Francia, l'Italia, il Canada per soddisfare l'alta domanda di bambini da parte di genitori adottivi (totalmente ignari di aver partecipato al furto di un minore).


Alice vi racconta qui l'ultima, ma se leggete in inglese la trovate con video e foto e interviste tra gli articoli della CNN: ( qui è molto meglio e molto più chiaro!)



Lei si chiama Namata, o Mata, ed ha 6 anni quando dall'Uganda arriva negli Stati Uniti con la sua nuova famiglia adottiva.
Namata è amata, coccolata, cresce e impara in fretta l'inglese... dopo un anno e mezzo però i suoi genitori adottivi iniziano a capire che qualcosa non quadra: nel dossier che hanno ricevuto dall'agenzia di adozioni la madre di Mata la maltrattava, la lasciava senza cibo e Mata non è mai andata a scuola... eppure nei ricordi e nei racconti della bambina, che ora inizia a parlare in inglese, c'è una mamma amorevole, con cui cucinava assieme, che la accompagnava a scuola... certo, potrebbero essere fantasie di una bimba per cancellare un passato nero.
Potrebbero essere altro.

I genitori adottivi decidono di ingaggiare un investigatore privato in Uganda per rintracciare la madre biologica di Mata e cercare di vederci chiaro.
Viste le numerose adozioni internazionali, ci sono vere e proprie agenzie investigative e associazioni per adottati il cui lavoro è rintracciare le famiglie biologiche quindi non sorprende che dopo poco tempo ai genitori adottivi di Mata venga dato un contatto, ed assieme a Mata chiamano via Skype la sua mamma biologica.
Dalla chiamata Skype viene fuori, immediatamente, tutta la verità.
Viene fuori la storia di una mamma a cui viene offerta, per la propria figlia, l'opportunità di studiare all'estero, gratuitamente, ospitata da una famiglia accogliente. Mata avrebbe ricevuto un'eccellente educazione, sarebbe rimasta in contatto con la mamma e la famiglia... e sarebbe ritornata una volta terminati gli studi. Un'opportunità incredibile, un biglietto dorato della lotteria. E la mamma firma.

La sua firma verrà contraffatta su altri documenti, un falso dossier verrà stilato e una nuova "orfanella da salvare" creata.
Anche le date sono inquietanti: quando i genitori adottivi ricevono la chiamata che dice "abbiamo la bambina per voi" Mata è in realtà ancora a casa, con la sua famiglia. E' solo a quel punto che viene presa all'uscita da scuola, portata in un orfanotrofio a ore di distanza dal suo villaggio e poi presentata alla sua nuova famiglia adottiva per volare negli USA.

Viene fuori che è così che (alcune) agenzie di adozione ottengono la rinuncia alla patria potestà dei genitori biologici: facendogli firmare quello che appare essere un contratto per un'educazione all'estero ma che in realtà è un adoption agreement. Viene fuori che ci sono vere e proprie "riunioni informative" spesso fatte dopo la messa della domenica, in villaggi e zone rurali, per convincere madri e famiglie a mandare i figli a studiare all'estero.
Vien fuori che quel che è successo a Mata e alla sua mamma è una pratica comune, e che di bimbe come Mata ce n'è tante. Troppe.
Vien fuori che l'alta richiesta di bambini da adottare, e i tanti soldi che girano attorno all'adozione internazionale, creano un vero e proprio mercato, con un'alta domanda, altissima, e che in paesi in via di sviluppo, dove non ci sono reti protettive, leggi che tutelino l'integrità della famiglia e verifichino effettivamente l'autenticità di documenti e certificati... le agenzie di adozione prosperano.
Prosperano fino a quando il numero di denunce, investigazioni e inchieste non raggiunge livelli tali per cui le autorità locali decidono finalmente di "chiudere", e di vietare le adozioni internazionali.
A quel punto il circo si sposta, e le agenzie cercano una nuova nazione in cui creare nuovi orfani.
Prima era il Guatemala, poi il Congo, l'Uganda... ora l'Etiopia.


La storia di Mata ha un lieto fine. Struggente e bellissimo.
Ci sono i video che raccontano del ritorno di Mata tra le braccia della sua mamma, di come la sua famiglia adottiva l'abbia riportata a casa.
Sono ancora in contatto con Mata, e sono felici di come stia crescendo forte, felice... e con la sua famiglia.



Ma è una storia che racconta anche di un immenso vuoto legale e giuridico, che fa sì che persino le autorità governative statunitensi, di fronte all'evidenza di un caso di traffico di minori si siano potute permettere di dire ai genitori adottivi di Mata "mah, fate come volete, se volete tenerla, potete tenerla", come se Mata fosse un pacco postale, come se i diritti della famiglia d'origine non contassero nulla.
 E infatti ci sono altre famiglie adottive che sono state informate, che SANNO che i bambini che hanno adottato dall'Uganda hanno una famiglia e dei genitori che li cercano... e che hanno deciso di fare finta di nulla.

Questo, è il motivo per cui l'Etiopia chiude alle adozioni internazionali.
Non perchè sia un governo capriccioso che vuole affamare i propri bambini.
Per proteggere bambine come Mata.
Per proteggere famiglie come la sua.

L'adozione è un mondo incredibile, bellissimo... E terribile. C'è ancora tanta strada da fare per garantire adozioni etiche, ma si può iniziare col prendere atto dei suoi lati oscuri, si può iniziare a indignarsi non per la chiusura di alcuni paesi alle adozioni internazionali... ma per la mercificazione di bambini e minori che porta alla chiusura delle adozioni internazionali.

Se avete tempo, e voglia, qui sotto (in inglese) alcuni video, documentari e filmati sulle conseguenze della "adoption industry".

Etiopia



Congo (un estratto, ma su youtube c'è l'intero documentario)




Un articolo scritto dalla African and Child Policy Forum con dati e informazioni sulle adozioni dalla Africa.

E sulla cara vecchia wiki c'è anche una pagina con la lista degli scandali legati all'adozione internazionale  


Alice adozionizzatrice







Thursday, February 15, 2018

Sorprese in giardino

C'é un gatto. Un gattone bellissimo, tigrato, che probabilmente abita da qualche vicino, e che da due giorni, alla sera, sta appostato sotto la finestra della cucina di Alice, gracchiando e strillando come un violino maltrattato.
Alice ieri notte é uscita con una ciotola di latte, che aveva paura diventasse rauco, sta palla di pelo, e poi magari cosí la smetteva di rompere (perché c'é scritto in tutti i manuali... se volete che un gatto si levi dai marroni, dategli da mangiare, mi raccomando!).
Lui gli si é strofinato contro le gambe saltellando e senza smettere di strillare, poi ha affondato la testa nella ciotola.
Nel buio del giardino brillavano, nascosti in un cantuccio sotto la finestra ma irraggiungibile, altri due occhi di gatto, ma se giá a Parigi tutti i gatti sono bigi, figuriamoci di notte... quindi Alice ha ipotizzato che Gattolardo (in onore di Pappalardo, ma anche della mole non indifferente) stesse corteggiando la sua bella (o magari era un felino molestatore che stava importunando una povera gattina? É difficile capire le dinamiche sociali gattesche... ).
Stasera peró era tutto solo sul vialetto. Li ha scortati a casa e, dopo il solito chupito di latte, si é infilato dentro.
A convincerlo ad uscire ci ha pensato un secondo gatto, mai visto prima, comparso da chissá dove (forse i due occhi nel buio? Boh!), che visto l'andazzo ha ficcato la testa dentro la porticina (perché la casa ha una porticina per gatti, e ora sanno pure che funziona) per controllare il compare.
Nota a margine: Ricordarsi di fermare la porticina per gatti o domani si ritrovano con 34 felini in coro dodecafonico.

Ora loro sono qui, con Gattolardo appostato sullo zerbino che canta felice, ubriaco di latte.
Ma il piú esaltato di tutti indovinate chi é?
Quel tipetto che per Natale aveva chiesto un gatto vero e vivo, e che ora passa il tempo ad ascoltare Gattolardo con aria sognante (che comunque non sta zitto manco quando lo si lascia entrare in casa, ha a diarrea miagolatrice), che gli  mostra i peluches dalla finestra e che gli propone di andare a dormire nel suo letto "che io faccio piano piano, tanto".

Insomma, c'é amore nell'aria, sia per Gattolardo che per lo Gnomo.




Alice gattolardizzatrice

Tuesday, February 13, 2018

Segni

Passeggia meditabonda, rimuginando e portandoti a casa lavoro e pensieri.
Poi, all'improvviso, lui.
Un segno.
La cittá che le parla.
Un messaggio criptico, ignorato dalle masse, quasi invisibile ai piú... che sembra fatto apposta per lei.

Alice non ha resistito.
Ha letto la locandina, ha sorriso... e l'ha portata con sé.
Deve solo decidere se metterla in bella mostra in cucina o se appenderla per i momenti piú filosofici e intimistici, nel bagno.




Comunque Alice voleva ringraziare e rassicurare il karma, che lei i sottili segnali li ha ben colti.

Alice

Thursday, February 8, 2018

I turpi segreti della Pimpa

Ore 19.00 di un giovedí qualsiasi.

Alice riceve un'email della scuola dello Gnomo che dice "domani faremo la festa di carnevale, bambini possono venire travestiti".
Alice: "... ma come domani? E lo dicono adesso? Bon, tanto ho il costume perfetto: lo vestiamo tutto di nero, con tanto di passamontagna e lo mandiamo come Ombra Cinese"
Lo Gnomo interviene: "No no, Io voglio essere uno squalo balena. Tanto é facile. La pancia é bianca, il dorso é azzurro con i pallini bianchi ed ha una pinna dietro".

Ed é per questo che lo Gnomo domani andrá in giro con addosso un pezzo di cartone blu a pallini bianchi.
Sará uno squalo balena.
Oppure il figlio illegittimo  della Pimpa e di Puffo forzuto.



Buon carnevale!





Neve!

Ultima nevicata eccezziunale in Parí: 1987

30 anni dopo, Alice e il Grinta decidono a sorpresa di andare al cinema da soli, di sera, lasciando lo Gnomo alla nonnina.

Ed é subito emergenza meteo.

Elsa, regina dei Ghiacci, ad Alice le spiccia casa.

Qui, una diapositiva del loro giardino ieri notte, quando sono finalmente riusciti ad arrivare a casa grazie ad un Uber Intrepido costato quanto un sottomarino russo.


Alice nevizzatrice

Saturday, February 3, 2018

Febbraio? ... E gennaio dov'è?!

Messaggio di servizio:
Sono tutti vivi.
Hanno perso internet per un po' di giorni ma sono vivi!

Anche se con l'esondazione della Senna andare e tornare dal lavoro per Alice è ogni giorno un avventura e c'è gente che vaga nelle stazioni della metro e dei treni in stato confusionale, non sa più dove stesse andando, quale fosse il senso della vita...

Il tutto dovrebbe tornare alla normalità il 10 febbraio, nel frattempo Alice continua a partire ogni mattina salutando il Grinta e lo Gnomo come un soldato richiamato alla trincea... "tornerò. Non so quando, ragazzi, ma tornerò. Semmai mandate un drone di salvataggio con della cioccolata e dei fiori di Bach".

La loro casa, a 3 isolati dal bordo della Senna, è comunque bella asciutta. Cioè, asciutta come può essere una casa Parigina del 1930 in un febbraio francese... hanno il solito tasso di umidità da foresta pluviale, e crescono i porcini sotto il guanciale dei loro cuscini, ma non ci sono carpe in salotto quindi tutto bene!

Lo Gnomo, dopo aver spicciato casa a Piero Angela in tema di Pesci e creature marine, e dopo aver fatto impallidire Nietzsche con riflessioni sulla morte e il senso della vita  ha ora una nuova ossessione. I dinosauri. Li vede nelle crepe dei muri, ne parla prima di addormentarsi, se ne inventa di nuovi... probabilmente tra qualche giorno inizieranno ad accorciarglisi le braccia e gli compariranno strane squame sulla pelle.

A scuola il processo di DeMontessorizzazione procede. Alice porta a casa piccole grandi vittorie, tipo che tra poco potrebbe pure iniziare ad avere ufficialmente diritto a un nucleo-ribelle di bambini con cui fare un po' di roba Reggio... vedremo!

Vi lascia con una immagine della loro torcia di emergenza, utilizzata durante l'unica notte senza elettricità (lunga vita all'inventore delle lucine di natale con le batterie). 
Quando arriverà la grande esondazione della Senna loro saranno quelli che navigheranno nel fango a cavallo di una zattera di pini natalizi (con ancora le palline attaccate a mo' di arbre magique) paperette di plastica e braccioli bucati di Decathlon. 
Perchè c'è chi ha spirito di sopravvivenza e senso pratico. Poi ci sono loro. Praticamente spiritosi e basta.



Alice esondatrice