Wednesday, January 27, 2016

Se telefonandoooo io...

Oggi Alice è al lavoro, è stanca, ringhiosa ed ha mal di denti.
Decide di TELEFONARE e prenotare una visita dentistica da un dentista trovato su google maps
Un dentista sconosciuto, con solo due recensioni su internet, una più orrida dell'altra.
La cosa la prosciuga di tutte le energie (oddiounatelefonata!!! In francese!! A un ufficio! No. Non un ufficio qualsiasi. L'ufficio di un dentista. Il male del mondo incarnato in una professione. Una telefonata per l'inferno, interno 666 grazie) ed è esausta al punto che 2 ore dopo... le passa il mal di denti.
La scarica di terrore-che-corre-sul-filo-del-telefono deve averle mandato in circolo uno tzunami di serotonina.
E ora si guarda bene dall'andarci, dal dentista.
E no, non ci pensa nemmeno a telefonare per disdire, che per ogni secondo trascorso in una conversazione telefonica in francese Alice si ritrova con un disturbo psicosomatico nuovo.

Alice (bidonatrice compulsiva di dentisti)


Monday, January 25, 2016

prove di autocombustione

Ci sono state, sul faccialibro, interessanti discussioni sulla diffusione o meno dei locali "Child-Free" (Alice mica ha capito perche' ma tipo 3 persone diverse hanno postato di questa cosa nello stesso giorno).
Chi pro, chi contro, chi dice che i bambini sono bambini, chi che i genitori dovrebbero essere piu' educati e attenti... ognuno ha la sua ragionevole ragione.
Alice resta perplessa dall'accanimento contro i genitori dei bambini-peste... ma di questo magari vi ammorba in un altro post... pero' proprio da li', mentre leggeva cose del tipo: "I genitori dei bambini che urlano e strillano non sanno educare i propri figli" ha avuto un flash back pazzesco e le e' tornata alla mente una roba che aveva completamente rimosso.
E che ovviamente spiattella qui perche' non ha pudore.

Erano a Niu Iorche, la scorsa estate, lo Gnomo aveva quasi due anni ed erano in una libreria.
Per bambini.
Eppero' nella parte in fondo della libreria quel giorno era in corso un dibattito-presentazione, con tre autori e tanta gente grande.
Nella parte iniziale della libreria, invece, lo Gnomo aveva deciso di dare fiato alle trombe ed era accasciato a terra, tra gli scaffali dei cartonati, ululando tutto il suo sdegno... Alice non ricorda nemmeno per cosa, probabilmente non lo sapeva manco lo Gnomo, era uno di quei giorni in cui i chakra gli stavano tutti incriccati con la scogliosi e chiusi ermetici come le vongole timide.
La commessa si e' avvicinata e bisbigliando forte (ovvero facendo finta di bisbigliare ma con un tono di voce sufficiente a coprire i potenti decibel dello Gnomo) ha detto una roba del tipo:
"Stanno avendo una conversazione terribilmente interessante e complessa, e le urla di suo figlio causano un sacco di distrazione, potrebbe, per cortesia, farlo smettere?"
Alice ha sentito le guance andargli a fuoco in 0.001 secondi ed ha pensato di svampare per autocombustione li' su due piedi, lasciando solo l'impronta bruciata delle sue scarpe da ginnastica sulla moquette ocra del negozio.
Invece no, ha sbattuto le palpebre ed era ancora li', viva, perche' nonnostante tutto di vergogna non si muore, con davanti sta stronza commessa che poverina cercava di fare il suo lavoro. Perche' le va riconosciuto, lei era stata gentile.
Alice le ha risposto ringhiando e balbettanto una roba del tipo: "Forse a te non sembra, ma ci sto provando, a farlo smettere. Se hai idee dimmele, e se vuoi provare tu accomodati".
Poi non sapendo che pesci pigliare  ha preso lo Gnomo, l'ha vestito ed e' uscita fuori.

Sono rimasti davanti alla vetrina della libreria, un po' lontani dalla porta, cosi' che la commessa non li vedesse.
Per 20 minuti.
Lunghissimi.
Sotto una di quelle piogge torrenziali estive che sembrano non finire mai.
Perche' loro avevano appuntamento li' con il Grinta, e lei aveva il cellulare scarico.
Lo Gnomo era ancora arrabbiato piangente.
Alice pure lei.
Era arrabbiata con lo Gnomo, con se' stessa, con la libraia e con l'universo mondo.
Il fatto che fossero stati poi cacciati non da una panetteria o da un negozio di tende ma da una (bellissima) libreria per lei fu una grandissima mazzata.

Questo per dire che quando vedete l'ennesimo bambino ululante sull'autobus o il classico marmocchio gettato a terra tra gli scaffali del supermercato, che quando sentirete creature di eta' compresa tra gli 0 e i 9 anni ululare, piangere, strillare e lagnare in pubblico ecco, invece di guardare il genitore di turno come fosse un pirla incompetente e il figlio una bestia appena uscita dalla gabbia voi fateglielo, un sorriso. Perche' a voi non costa niente. E perche' magari la giornata di quella mamma e di quel bimbo e' stata lunga, lunghissima, e non e' ancora finita. E con il sorriso di un estraneo si va lontano, ci si ricarica la pazienza e ci si rabbocca l'autostima.

Alice vergognatrice

Monday, January 18, 2016

Una Ricetta da Non Fare

Hanno fatto i biscotti.
Che per la gente normale, e per Nonna Papera, non e' di per se' nulla di eccezionale... ma per Alice e' un tuffo nell'astrofisica e nella matematica quantistica:

Quanto burro? Un panetto intero, ma solo quando ormai irriconoscibile e deforme perche' preso a pugni, che deve essere morbido...

Quanto zucchero? A sufficienza per occludere un paio di arterie, e quanto basta per insabbiarci dentro il burro prima di prenderlo nuovamente a cazzotti, male parole e manate violente.

Quanta farina? Boh! La farina e' un po' come le particelle di polvere che galleggiano a casa di Alice... Mica ha regole, e' uno spirito libero, lei! Quindi strappate il pacchetto malamente, generando un esilerante effetto nevicata nell'intera stanza,  poi lasciate che i detriti che si depositano sul tavolo si aggiungano alla massa massacrata e informe di burro e zucchero.
Tutto il resto e' neve.

Quante uova? Teoricamente 2. Se poi lasciate fuori incustodito il pacchetto da sei per andare a pre-riscaldare il forno lo Gnomo ne spacchera' altre due. Dentro un bicchiere. Tanto per fare esercizio e per umiliarvi.  Perche' lui 'e la perfezione, nello spaccamento ovifero e mentre Alice poi sta li' con la forchetta a dragare via i cadaveri di guscio lui no, lui ci fosse una volta che si sbagli!

Quanto tempo a dormire nel frigorifero? Il tempo e' relativo, si sa. Loro sono riusciti a resistere un puzzle, 4 canzoni di Orietta Berti, 3 libri e un inseguimento. Quindi l'impasto e' uscito dal frigo con un evidente carenza di sonno, le occhiaie e i capelli arruffati.

Quanti gusti diversi?
Loro hanno spezzato la pasta insonne in 4: un tocco si e' rotolato nella scorza di limone, un tocco si e' tuffato nella scorza di arancia, un altro si e' tutto agghindato con polvere di cannella e l'ultimo si e' abbronzato con del cacao in polvere.

Quante formine? La domanda e' errata.
Non e' quante, ma quali.
E qui, Alice vorrebbe lanciare un appello ai creatori di formine.
Siori. Lei cerca davvero di fare la buona, sebbene dentro abbia uno scaricatore di porto di Marsiglia...
Voi pero', magari, riflettete un attimo in piu' sulle associazioni per idee che certe figure possono generare!

Ecco qui i biscottini:



Come non riconoscere la Tour Eiffel in tutto il suo prepulzioso splendore?!?



Lo Gnomo? Estatico.
Alice? Ancora una volta con la conferma che lei, oltre le uova al tegamino, non dovrebbe mai andare...

Alice cucinatrice (di prepulziose tour eiffel)

Wednesday, January 13, 2016

Piacere, Poisson!

Lo Gnomo torna dall'Ecole, Alice ha notato l'apparizione di un acquario in un angolo della classe:
"Gnomo, ma avete un pesce in classe?"
"Si, e' nuovo"
"Che bello! E di che colore e'?"
"E'... grigio"
"E ha un nome il pesce?"
"Si. Si chiama... Si chiama... Si chiama POISSON".

Alice sghignazzatrice

Friday, January 8, 2016

Buon... tutto! Ovviamente in ritardo.

Loro ci sono!
Hanno affrontato e superato i bagordi, il Natale (festeggiato 7 volte perché sotto la Mole loro ci hanno un pezzo di famiglia sparso in ogni quartiere e allora tocca fare la cena di qui, la mattina di lá, il 26 sui monti, la notte in pianura, il the nel deserto... e poi ci sono gli amici, e gli zii, e i pronipoti e i vicini di casa e insomma, vuoi non farti almeno una fetta di penettone con la dirimpettaia?!).
Hanno superato Santo Stefano, il capodanno i regali, i pandori e poi ancora i regali, e i cappelletti, e li ha giá detti i regali?!
Che poi quest'anno Alice era stata la nazista del natale e aveva messo tutti i folletti natalizi in cassa integrazione dichiarando: "Solo 1, UNO! MASSIMO 2, DUE! regali per lo Gnomo da parte di ciascuna unitá familiare! Che sennó ci tocca aprire una succursale della ToysRazz!".
La regola era chiara. Quindi i soceri hanno presentato sotto l'albero un tot di pacchetti... e poi hanno lentamente sbolognato gli altri 27 doni nel corso dei giorni precedenti e successivi.
Il risultato é che lo Gnomo ha imparato a dire frasi lunghe e disgustose tipo: "Vorrei ancora un regalo, l'ultimo, poi basta, ok?" Oppure: "Vorrei un regalo, con dentro qualcosa. Da mangiare".

Sono tornati, hanno ricominciato il lavoro, la scuola, l'ecole e la ricerca economica.
Hanno fatto i conti con il solito sbalzo di popolazione familiare e dopo 2 settimane in mezzo al mondo e al casino si sono ritrovati loro tre nella toperie e veniva quasi da dirsi: "Uellá! Ma ciaao! Quanto tempo che non ci guardiamo un po'! Passate bene le vacanze?"

Hanno festeggiato la Befana e hanno mangiato la galletta del re [ i francesi sono bizzarri: per il 6 gennaio fanno una torta apposta, ci cacciano dentro un oggetto perfetto per ostruire le vie respiratorie e decidono che chi lo trova -  e sopravvive -  é il re della giornata]. Questa volta dentro c'era una bellissima torre di Pisa, quindi é andata bene che a trovarla sia stato il Grinta che se capitava nella fetta dello Gnomo poi le toccava fare la Heimlich maneuver.

Insomma, loro ci sono. Ma l'arteriosclerosi avanza.
Quindi Alice ci tiene a lasciare questo primo post dell'anno entro la mezzanotte, quando é ancora giovine e forte, che domani compie tantissimi anni e deve soffiare tantissime candeline e le toccherá tirarle giú a testate.
Voi mi raccomando ricordatela cosí, giovine e forte.







Qui una diapositiva con lo Gnomo, mentre imita Alice, all'altro lato del tavolo, nel pieno delle sue energie mattutine...



Alice deliratrice