Monday, August 31, 2009

primo giorno 2° parte

Sopravvissuta!
Ho parlato il meno possibile.
Eppure son riuscita a classificarmi come la Quarta Chiacchierona del gruppo, quindi fate un po' voi...
Il premio alla parlantina inarrestabile va a Futura Collega Coreana, che è una radiolina, gesticola mentre parla e commenta ogni virgola (e meno male che c'era lei, sennò sarebbero state 7 ore di silenzi ansiogeni). Già la amo, che pare una me in versione asiatica (se solo avessi il suo controllo dell'inglese).
La scuola (datemi ancora un paio di giorni e troverò il nomignolo adatto) ha in tutto 5 classi: 2 classi di nani di 2 anni, 2 classi di nani di 3 anni ed una classe di nani di 4.
Due aule sono totalmente nuove, ancora da arredare e da inventare perchè hanno appena comprato un altro pezzo dell'edificio.

Siamo un totale di 15 insegnanti.
Non ci dicono quale sarà la nostra classe, che età avranno i bambini che teniamo e quali saranno le nostre colleghe perchè "Se vi dico che lavorerete con pinca e pallina poi mi passate le due settimane di training a socializzare solo con loro, e io invece voglio che facciate squadra e lavoro di gruppo".
Delle 15 insegnanti, noi nuove arrivate siamo...
rullo di tamburi...

14.

Cioè, hanno licenziato tutte le insegnati del primo anno ad eccezione di una, la coordinatrice didattica, perchè "We decided to star fresh".
'sti cazzi.

L'aneddoto del giorno è:
"Qualcuna di voi vuole raccontare un' esperienza didattica che ricorda particolarmente significativa?"
Una manina si alza, si tratta di una fanciullina bionda che non ha ancora aperto bocca e che tacerà per il resto della giornata: "Io ho avuto modo di sperimentare l'efficacia di un progetto didattico con le lumachine, sono molto resistenti, i bambini le adorano e sono dei perfetti animaletti da tenere in classe. Ho iniziato con 10 lumachine ed ora nella scuola ce ne sono oltre 100"

... a proposito, ogni classe deve avere una bestiola.
L'animale deve essere resistente (e sopravvivere a 28 mani nane che lo toccano), non richiedere cure eccessive (perchè saranno i genitori a prendersene cura durante la chiusura della scuola) e possibilimente essere toccabile e almeno un pochino manipolabile, quindi niente pesce rosso, che è un po' come una tv.

Suggerimenti?
Alice cacciatrice

p.s. vi ricordate la super-fica-organizzata con cui ho fatto il colloquio collettivo?
C'è pure lei.
E già il fatto che sia venuta con i capelli sporchi mela rende più umana e simpatica...

Saturday, August 29, 2009

tic tac... tic tac...

Questo lunedì Alice inizia il suo nuovo lavoro.
Per quasi due settimane, dalle 9 del mattino alle 4 del pomeriggio verrà educata e istruita, assieme alle sue future colleghe, sui precetti e sulle metodologie pedagogiche da utilizzare o meno nella scuola per nani... ma sospetta già che le cinghiate sui dentini da latte e il mattone nell'asciugamano non siano strumenti contemplati dal "metodo Reggio Emilia".

Da un po' di giorni, i pensieri che rimbalzano come palline da squash tra le spoglie pareti del cervello di Alice sono:
-ansia
-ma cosa avranno mai da dirmi per oltre 7 ore
-ansia
-ma cosa avranno da dirmi per oltre 7 ore per oltre 5 giorni
-ansia!
-ma non penseranno mica che io mi metta a disquisire di massimi sistemi educativi in inglese
-ansia!!
-vuoi vedere che mi becco già i genitori...
-ansia!!!
-devo ricordarmi di spruzzarmi una bomboletta di deodorante sotto ogni ascella, che quando mi vien l'ansia sudo come un pollo della rosticceria

Ecco.
Alice già sa che per le 8.59 di lunedì mattina un onda-tzunami di ANSIA, sconforto, senso di inadeguatezza, ansia da prestazione e iper-sudorazione la renderà muta, ma di quel mutismo selettivo (ben noto ad Alex Drastico) che le permetterà di aprire la bocca solo a sproposito e per dire solo minchiate pazzesche.

Alice Ansiogenizzatrice

addendum

... la Pippi ha vinto! Il gatto se ne va e lei resta padrona indiscussa dell'appartamento... ora non resta che sperare che le nuove coinquiline non siano delle sporcelle...

P.s. emmeno male che la Pippi non viene nella topaia, che se scopre caos primordiale in cui viviamo capace che scappa e mi abbandona al mio tragico destino!
Alice sporcellatrice

Friday, August 28, 2009

quando salta il gatto al naso...

La Pippi, il mio balsamo esistenziale, sta affrontando momenti difficili.

PREMESSA
La coinquilina zozzona della Pippi se ne è andata, come tutte noi speravamo da tempo, e lei ha finalmente preso possesso della sua stanza, un antro invaso da peli di gatto, con sigarette spente per terra, sacchetti dell'immondizia abbandonati, mobili rotti e una potente puzza di urina, fumo e vomito felino (si è anche dimenticata l'affitto di agosto, le bollette e un paio di altre facezie, ma vabbè).
La Pippi non si è scoraggiata, ha comprato la confezione di amuchina per usi industriali, ha svuotato la stanza ed ha iniziato la Disinfestazione dalla Puzzona. Ha lavato muri e pavimenti, ha aspirato peli, ha buttato cataste di roba e finalmente ha trasformato l'immondezzaio in un posto Pippi-frendly "In fondo, sono un po' come i gatti... loro fan pipì per marcare il territorio e io pure, battezzo il mio spazio cospargendo amuchina e disinfettante".
Subito dopo, per far sparire qualsiasi traccia dell'esistenza della Zozzona, la Pippi ha lustrato il bagno, la sala e la cucina, scoprendo colonie di scarafaggi, resti fossilizzati di crocchette vomitate e cespugli di peli selvatici.
Ci sono voluti oltre 3 giorni ed ora la casa è uno specchio "in realtà ci sono ancora le mosche che ronzano in giro, e il materasso della coinquilina che arriverà a settembre puzza ancora di piscio di gatto... ma va bene eh!".
Peccato che lo Sfregiato, l'unico gatto rimasto (perchè la Pippi è stata categorica e si è rifiutata di tenerli tutti e due) insista nel cagare e vomitare in giro.
Peccato che lo sfregiato salga dapertutto, ed alla Pippi venga l'esaurimento nervoso quando lo vede sui fornelli o sul piano della cucina "dove io taglio il mio pomodoro e basilico, dove io faccio i miei meravigliosi soffritti! Questo stronzo mi riempie tutto di peli!"
La Pippi quindi decide di cercare uno di quegli spruzzini chimici gatto-repellenti e di provarlo sul piano cucina.

IL FATTACCIO
Un giovedì, dopo le sue brave 10 ore di lavoro in mezzo ai nani sclerotici dell'Upper West Side, entra nel Ikea dei Cani, un negozio di 4 piani odoroso di crocchette, alla ricerca dello spruzzo-repellente. Visto che è stanca, e non vuole vagabondare per ore tra gli scaffali, ferma una commessa e chiede informazioni:
"Ciao, cerco lo spruzzino repellente per gatti, mi dici dove si trova?"
"Ma tu ci giochi con il gatto?"
"Come?"
"Dico, tu ci giochi con il gatto? Perchè il gatto è un essere vivente, ha dei sentimenti, e può imparare... non hai bisogno dello spruzzino, basta che tu dia al tuo gatto tanto amore e una buona educazione"
"..."

"..."

(Si tratta chiaramente dell'incontro tra due individui che non parlano la stessa lingua)
"... guarda, la storia è complicata, io con il gatto non ci gioco, non lo tocco nemmeno perchè mi fa schifo e poi non ho tempo, passo la mia giornata a pulire culi e cambiare pannolini, figurati se quando torno a casa ho voglia di educare il gatto... mi dici dove si trova lo struzzino?"
"Come che non ci giochi? Come che non lo tocchi? Ma allora, se non hai tempo, cosa ti sei presa un gatto a fare?!"
"Il gatto non è mio, mi tocca tenerlo, non lo volevo e ho anche pensato di ammazzarlo o di buttarlo per strada"
"..."
"per me è solo un inquilino sporco e rumoroso, che per di più non paga l'affitto"
"..."
"io voglio solo mangiare le penne con pomodoro e basilico senza peli nel mezzo, questo gatto sale ovunque, caga e piscia in giro e io sono esaurita... mi dici dove si trova questo benedetto spruzzino?!"
"Allora, lo spruzzino è tossico, quindi non puoi metterlo in cucina, e poi guarda, basta che te, quando il gatto sale sul gas, lo prendi, lo metti a terra, gli dici che non si fa e gli fai un po' di coccole"
"..."
"E lui impara"
"..."

LE CONSEGUENZE
Così, visto che la Pippi ha trovato una commessa new age e visto che nell'ultima settimana ha tirato su 4 defezioni feline e 3 rigurgiti, ed ha raggiunto la soglia di sopportazione, e le è partito il tappo e si è lanciata alla carica, ed all'apice della furia omicida ha chiamato la Zozzona, proprietaria del gatto non chè intestataria del contratto di affitto (che parte per la Scozia a vivere con il suo fidanzato conosciuto su internet tra 4 giorni) minacciandola: "Ora basta, hai fatto la furba, ti sei intascata i soldi, dovevi andartente due mesi fa e mi sei stata sulle croste con il tuo sporco per tutta l'estate, volevi rifilarmi i tuoi gatti zozzoni ma io ora ne ho abbastanza! Adesso pure io cambio le regole! Oh si si! Ora o ti prendi il gatto cagone o salta tutto l'accordo, io in due giorni impacchetto la mia roba e me ne vado da questo schifo di casa! O il gatto cagone o me, non c'è spazio per tutti e due in questo appartamento"....

Ecco.
Visto tutto questo può darsi che la Pippi venga a stare nella topaia.

Alice accoglitrice

Tuesday, August 25, 2009

traslochi apparenti

E' tempo di traslochi.
La mater, all'ombra della Mole, sta sbaraccando casa e lotta con chiave inglese e strofinacci contro gli allacciamenti dell'acqua ai lavandini, carica il Nano come un mulo da soma utilizzandolo come carpentiere tutto-fare e gioca a tetris con gli scatoloni.
Gli abitanti di Dog-ville, ovvero i nostri amici dai quali ci accampiamo ogni tanto con la scusa di fare dog-sitting, si sono trasferiti 2 fermate di metropolitane più in giù, in uno strano stranissimo posto che non è un'appartamento, non è una casa occupata, non è una comune di artisti ma è un pochetto di tutte queste cose qui, ecco.
Il dottor Piotr, che se ne va sulla costa Ovest a fare a bella vita, sta abbandonando il suo appartamento, raccogliendo forsennatamente le ultime cose e chiudendo le vaigie, perchè domani è il suo ultimo giorno in suolo newyorkese.
Pure la Pippi si è finalmente trasferita nella stanza che le spetta di diritto: ha scacciato la zozzona, ha disinfestato la stanza lanciando secchiate di amuchina contro i muri, ha lottato contro il puzzo di piscio di gatto bruciando pire di incenso e sta persino insegnando alla gatta stronza a non cagare più nella doccia ma dentro la lettiera.

Gli unici che non si schiodano, che non straslocano (con sommo rammarico del Grinta) e che restano appiccicati alla loro topaia lontanta da tutto e da tutti...
siamo noi.
Eppure, visto che non ci facciam mancare mai nulla, grazie agli "scarti" dei traslochi altrui ed ad una capatina alla Santa Madre Ikea, stiam messi così:



Alice sbaraccatrice

Sunday, August 23, 2009

il pomodoro sul tetto che scotta

Visto che nella Grande Mela ci sono circa 7 milioni di persone, e visto che, a parte una manciata di grandi parchi, è sostanzialmente una infinita colata di cemento, asfalto e bitume, i suoi abitanti da anni si ingegnano per trovare un buchino di verde, una crepa tra un palazzone e l'altro in cui piantare un po' di rosmarino e qualche rapa. E quando ci riescono se la tengono stretta.
Sparpagliati per la città ci sono infatti i Community Garden; pezzetti di verde gestiti dalla gente del quartiere che ha voglia di giocare con l'innaffiatoio e di darci dentro con pala e rastrello.
Alcuni sono caotici e colorati, una sorta di jungla con liane di pomodorini pachino, enormi girasoli e tante verdure seminate un po' a caso, altri sono artistici, con strane decorazioni di arte povera appese in giro.




In genere in ogni Community Garden c'è una zona comune gestita dalla collettività e poi un'area lottizzata, in cui ciascuno ha il suo pezzetto per seminare cosa vuole: zucchini, peperoncini piccanti, margherite, carote, cavoli...
Vicino alla topaia non abbiamo nessun Community Garden, anche perchè siamo a pochi isolati da uno dei rari parchi della città; ma a Manhattan e a Broccolino abbondano...
Oggi ne abbiamo scoperto uno nuovo.
Nascosto.
Per trovarlo bisogna entrare in un palazzone, salire in alto in alto, arrivare sul tetto



salire ancora (dove vedete quegli omini lassù) e...



Ti ritrovi in un orto sul tetto.
Un'isola di verdurine super organizzata, in cui ciascuna pianta viene seminata assieme a qualche pianta amica compatibile, così da ottimizzare lo spazio senza impoverire il terreno; e visto che vengono coltivati pure dei fiori, e i volontari vogliono essere sicuri che i semini viaggino in giro e si moltiplichino come da precetto biblico, hanno anche allestito due alveari pieni di apine laboriose. Ah, e per non buttare via nulla fanno loro il concime facendo macerare i rifiuti (che ogni tanto esplodono come i miniciccioli di capodanno per accidentali produzioni di gas).
Alla domanica hanno pure il banchetto e vendono la frutta di stagione... le contadine son simpatiche...






peccato, i pomodori sono SOLO 9 euro al chilo...



Ragazzi, si tratta di un pomodorino organico, sanissimo e naturale, costa quanto l'oro e per di più si gode pure la vista dell'Empire State Building...

eh.

... oh, possibile che un vegetale fa una vita migliore della nostra?

Alice coltivatrice

Addendum: se volete saperne di più potete andare qui

Saturday, August 22, 2009

tesoro, mi si sono ristretti i bagagli!

Visto che la partenza è prevista per le 7 del mattino da Malpensa, e visto che l'autobus per l'aereoporto parte alle tre del mattino dalla stazione della Bela Turin, il Grinta e Alice aspettano l'ora X svegli, ingozzandosi di cibo a casa dei suoceri che per l'occasione hanno allestito un banchetto imperiale a base di cosine leggere tipo lardo di Colonnata, formaggi stagionati, fiumi di barbera e barbaresco, piramidi di gelato e teglie di tiramisù.
All'abbuffata partecipano una quindicina di invitati, tra cui il Pater e la Mater di Alice, che dopo un paio di bicchieri diventano immancabilmente i leader della fiesta perchè gli schizzan via i freni inibitori (oh, in senso buono eh!).
Alle 3 del mattino, quando il pullman parte, sotto i portici con gli occhi rossi e il cappello in mano ci sono la Mater, il Nano (il fratellino dodicenne che nel frattempo ha raggiunto il metro e 70 ma che Alice si ostina a chiamare così) e i suoceri.
A causa di una faticosa digestione, nonchè di una galoppante sindrome pre-mestruale (che noi durante i viaggi non ci facciamo mancare mai nulla, ed io ho delle mestruiazioni che AMANO l'avventura) Alice tiene duro fino al primo semaforo, poi si scioglie in lacrime soffiandosi il naso dentro il cappuccio della felpa, spara un paio di singhiozzi che confondono il resto dei passeggeri ed entra in un esausto coma sonnacchioso per tutta la durata del viaggio.
L'arrivo al terminal di Malpensa coglie la coppia impreparata, sonnolenta e un po' confusa:
Il Grinta si butta giù dall'autobus al grido di "Quale terminal è? Quale? Quale? Quale? Quale?" e si avventa a caccia delle valigie, Alice si stacca a fatica dal sedile e pradipamente scende per ultima.
I nostri eroi viaggiano con:
La solita valigia rigida rossa, infarcita di cibo + uno zaino da montagna, rubato al Pater, in cui sono compressi tutti i beni di Alice.
Il Grinta, che si è svegliato frenetico e polemico, marcia a 20 metri di distanza trascinando eroicamente entrambi i bagagli e sembra quasi che voglia seminare la moglie per strada: saetta, va a zigo zago, cerca il check in e non lo trova.
Quando finalmente trovano lo sportello giusto, mostrano i documenti giusti e ricevono il biglietto giusto, il Grinta scaraventa lo zaino sul rullo e i neuroni di Alice improvvisamente si svegliano e notano qualcosa...
"questo non è il nostro zaino"
"Come?" (dicono in coro il Grinta e la tizia del check in)
"Questo non è il nostro zaino!"
"Sei sicura?"
Alice fissa sgomenta il ridicolo zainetto sconosciuto, che la fissa a sua volta beffardo.
Sì. A meno che il suo Salewa da alta quota non si sia mascherato da Invicta e si sia rimpicciolito del 50%, a meno che non abbia perso circa 12 chili e che non abbia cambiato colore... no, lei direbbe proprio che questo non è il loro fottuto zaino.
Il Grinta agguanta il bagaglio sconosciuto e inizia a correre per il Terminal 1 alla ricerca:
Dell'autobus (che non c'è più perchè è andato al Terminal 2)
Di un taxi (che però non può portarlo al terminal 2 perchè non fanno servizio interno)
Della navetta (per andare al terminal 2)
Alice nel frattempo chiama la compagnia degli autobus, che a sua volta prova a chiamare l'autista che però non risponde.
Nel frattempo il tempo stringe, iniziano ad imbarcare e l'autobus, con l'autista e (forse) lo zaino di Alice è scomparso in un buco spazio temporale, una tempesta elettromagnetica ha fuso il suo cellulare e non si sa se sia vivo o morto.
Il Grinta ritorna, con al seguito lo zainetto maledetto, ed improvvisamente i vostri eroi si rendon conto che hanno tra le mani una magana non da poco: Hanno uno zaino che non gli appartiene... e nessuno a cui darlo:
la polizia è chiusa
L'ufficio oggetti smarriti è chiuso
La tizia del reparto informazioni non ne vuole sapere
("Cercate agli imbarchi una pattuglia dei carabinieri e dateglielo... boh!"
"No, mi faccia, capire, quindi se io adesso le dico che dentro sto zaino ho un Uzi e un grappolo di bombe a mano... lei non ha un numero o qualcuno a cui chiedere aiuto?! Se io tiro fuori una Magnum e la minaccio di farle saltare le cevella? Lei sta qui e non chiama nessuno?!"

"Signorina, insomma, sono le 6 del mattino!"
"..."
)
Mancano 5 minuti alla partenza quando trovano un gruppo di poliziotti al metal detector che però vogliono fermarli per capire bene la storia, nel frattempo l'altoparlante annuncia che la signorina Alice Alinipe e consorte sono attesi urgentemente all'imbarco, loro danno i dati ai poliziotti sonnolenti, abbandonano lo zainetto sconosciuto, corrono sudati e nevrotici e si lanciano dentro l'aereo.
Appena allacciate le cinture, mentre il Grinta si fa piccolo piccolo e suda per la corsa ma soprattutto per i sensi di colpa, Alice prende coscienza di un paio di cose:
Lo zaino non ha alcuna etichetta, nome, numero di telefono (perchè Alice non sospettava di perderlo PRIMA dell'imbarco ed utilizza di solito le etichette delle compagnie aeree)
nello zaino c'erano TUTTI i libri di didattica e pedagogia che aveva selezionato (per poter arrivare nella scuola nuova facendo la splendida, citando Rousseau, Dewey e Stainer), c'erano i libri per bambini ricevuti in dono dalla Mater, c'era un chilo emmezzo di parmigiano ed il cappotto che le aveva regalato l'amica del cuore.
Alice apre le dighe, e lungo l'intero volo Milano-Bruxelles singhiozza convulsamente sgridandosi ad alta voce "... Lo so che sono scema, snif, lo so che son solo cose, sob, epperò... Buuuuh..." mentre il Grinta le promette torri di albi illustrati e Piramidi di parmigiano, tentando di trovare nel tutto un lato positivo ("Dai, almeno non abbiam perso l'aereo, no?").

Stremata, trascorre le 8 ore di volo indiano in un sonno profondo; con la bavetta ai lati della bocca e gli occhi gonfi è probabilmente il ritratto di una mucca indù e quindi nessuno la disturba.

Insomma, siamo qui.

Fortuna che nella valigia rigida erano stipati i pandistelle e i gianduiotti, che almeno posso tirare avanti con una terapia cioccolatologica, vè.

Alice smarritrice

Thursday, August 20, 2009

re-tour de force

Ultimo giorno.
Tirando le somme:
mare con Mater&co. : fatto
montagna con Pater&co. : fatto
cene patagrueliche con soceri: fatto
risate con nipotina preferita: fatto
chiacchierate, birre e aperitivi con amiche de lù core: fatto
indigestione di mozzarelle e costine di maiale: fatto
visita alla nonna dei monti: fatto
visita alla nonna con il femore bionico: fatto
visita alla mia libreria preferita: fatto
rinnovo patente: fatto
giro al mercato con analisi minuziosa dei banchi "tutto a un euro": fatto
ansia da prestazione: fatto

Mi promuovo a pieni voti e mi nomino campionessa di tetris sociale, che a incastrare l'inincastrabile non mi batte nessuno!

... per tutte quelle persone che avrei tanto tanto voluto vedere e che invece non ho nemmeno chiamato... (perche' penserete mica che io me ne vada senza una buona dose di ecchismi: "ecco, non ho nemmeno fatto uno squillo a tizia... ecco, dovevo andare la' da caia e invece niente, ecco pinca non son riuscita a sentirla...")
giuro che vi ho pensato intensamente, ma che mi son dovuta scontrare con la linearità e la inarrestabilità del flusso temporale... eppero' vi assicuro che siete state e state tuttora assai penzate pure voi, ragazzuole!

Stanotte si riviaggia indiano... ci si vede tra 28 ore... se sopravviviamo... (penserete mica che mi sia passata la paura di volare?!)
e vi sorprendero' con le stupbefazienti trame dei nuovi film di Bolliwood!!

Alice viaggiatrice

Tuesday, August 18, 2009

il cammino di San Svago

Il campeggio spartano corso è a circa 15 minuti di camminata dal mare.
Questo vuol dire che per raggiungere le chiare e verdi acque assieme alla ciurma è un po' come raggiungere il Monte Fato con la Compagnia dell'Anello, perchè bisogna :

superare il prato delle mucche

Attraversare il sentiero dei rovi di more e lamponi


Inciampare nelle radici di eucalipti


Superare la laguna...

... barcollando sul ponte di legno

Correre sulla sabbia ardente del deserto spinoso

Guadare il fiume popolato di rane, anfibi sconosciuti e misteriose forme di vita

...
e poi...
Voilà!



Dopo 2 anni di Coney Island mi ero dimenticata che il mare postesse essere
così azzurro e così caldo,
la sabbia
così bianca e così pulita,
l'aria così fresca...
E le meduse così stronze.

Alice sguazzatrice

Vita Corsa e Corsara

La Mater, ogni estate possibile, trasforma la Mater-mobìl in un baraccone da circo, vi carica dentro scorte alimentari sufficienti per un anno, monta con corde e tiranti un trullo pugliese sul montapacchi e parte alla volta del campeggio spartano con al seguito non solo la prole minorenne ma anche le due nipoti bionde.
Lungo qualsiasi tragitto sul suolo corso nella MaterMobil si ascolta rigorosamente il cd preparato con cura in funzione del viaggio, una compilation schizzofrenica che passa dagli Intillimani a Tiziano Ferro a dai 99 Posse al Mister Boombastik (la compilation tiene conto dei gusti musicali di circa 3 generazioni differenti).
Arrivati al campeggio spartano la Mater sguinzaglia la ciurma adolescente e installa il campo base espandendosi come un blob (nel campeggio spartano con ci sono le piazzole, solo grandi prati con ulivi e eucalipti): un tappeto laggiù, un fornello là, una tenda di lì, un filo da stendere a 20 metri di distanza... potesse farebbe pipì contro gli alberi per evitare che altri turisti le invdano il territorio... la cosa, in fondo, è fatta anche per il bene dei campeggianti, chè non conviene stare vicino all'accampamento, davvero.
La Mater tira fuori dadi e carte e avvia subito una bisca clandestina, tant'è che dopo soli due giorni l'intero campeggio e in preda alla febbre del gioco.
La Mater e l'intera ciurma si adattan ben presto alla vita selvaggia: a piedi nudi, circondati da vespe, topi e ranocchie, dopo meno di 4 giorni l'orda di adolescenti è ormai svanita, persa tra le dune della spiaggia o arrampicata sugli eucalipti e compare solo verso sera, spinta dai morsi della fame che vengono placati da clandestine cucchiaiate di Nutella.
In tutto questo la Mater e la sottoscritta vivono in un loro stato nirvanico, fanno pisolini ad orari impensabili, si spiaggiano come otarie lungo il bagnasciuga alla ricerca di conchiglie e fanno bagni di circa 40 minuti, giocando alle foche, tentando ripetutamente di affogarsi a vicenda (la Mater è piccola e minuta ma compatta e rigida, quindi è come tentare di affogare uno gnomo in acqua bassa) uscendo con le mani pinnate e gli occhi infuocati dal sale.

Se c'è la reincarnazione, alla prossima vita voglio evolvermi in una mucca corsa.
Alice sollazzatrice

Lungo il viaggio verso la Corsica

... sono riuscita a socializzare con 3 disturbati mentali (un vecchio, una vecchia e un vecchissimo) in 3 momenti diversi del viaggio... ed ho scoperto che riuscire a far perdere le proprie tracce su una nave è una cosa complicatissima.
Ho incontrato una signora simpatica (con la quale ho chiacchierato per tre ore ed al momento dei saluti abbiam scoperto di aver abitato per anni nello stesso isolato) e poi una fanciulla con un bellissimo bracciale di rame che mi ha raccontato la vita nella Berlino Est degli ultimi 15 anni.
Ho dormito sotto un tavolo nella zona ristorante del traghetto e mi sono svegliata con la moquette stampigliata sulla faccia.
Ho riscoperto il succo di frutta alla pesca, questa lussuria esotica sconosciuta al popolo americano, e mi sono praticamente fatta 20 litri di Pago per via endovenosa.

Ho anche scoperto che 20 litri di Pago generano una reazione esplosiva dal punto di vista gastroenterico.
E che andare al bagno sul traghetto è come tentare di fare pipì dopo aver bevuto 10 chupitos.
Ma ne è valsa la pena, eh!
Alice navigatrice

resurrezioni

Eccomi!

Scusate, ma sono inciampata in spiaggia e mi si è impigliato un tramonto tra le dita



Siamo reduci da mare, monti, campagna e città.
Ora raccolgo le energie per l'ultimo tour de force e poi vi racconto, eh...


Nel frattempo, commossa dalla passione e dal fervore dei miei fanz coreani, giapponesi vietnamiti, cambogiani o cinesi che mi hanno lasciato tonnellate di spam rancido tra i commenti come segno di stima e amore... ho rimesso il filtro.
Credo.
Forse.
Ditemi voi, và.

Alice spiaggiatrice

P.s. No, dico, si nota il mio tamarrissimo smalto metallizzato?!
Bene!
...
..
e ora qualcuno ha dell'acetone?
Perchè girare per la capitale del Giunduiotto con le dita color Fiat Punto Blu è uno stress psicologico non indifferente.

Saturday, August 8, 2009

anche questa volta non siam morti!

Siamo atterrati. Vivi.
(Ve l'ho detto che ho paura dell'aereo? No?)
Il viaggio con la compagnia indiana è stata un'esperienza estremamente formativa:
Ho avuto modo di osservare nel dettaglio la struttura e la composizione di un sacco di sari bellissimi e coloratissimi;
ho notato come, se gli anglofoni amano stare in fila, gli Indiani hanno la stessa passione per il caos che abbiamo noi italici, e quindi l'imbarco è stato un processo epocale, era come essere ai saldi invernali;
ho potuto ammirare le mani sottili e lunghissime dei bimbi indiani (come su suggerimento della Pippi) ed ho assaporato i sapori esotici del pasto vegan-indi. E quasi son morta per colpa di un peperoncino verde mortalmente piccante che avevo scambiato, nella penombra dell'abitacolo, in un innocuo cetriolo.
Ma soprattutto mi sono guardata due film di Bolliwhood, surreali e kitch da morire.
Il Grinta ha dichiarato "Voglio volare solo più indian-style".

Appena sbarcati dai soceri siamo stati messi all'ingrasso: noi che non siamo più abituati ad un pasto di due portate abbiamo affrontato stoicamente un pranzo e una cena a base di pasta, carne, pesce e dessert, il tutto annaffiato di barolo.
Ora, da un mio approssimativo calcolo sono sveglia da circa 44 ore, quindi non aspettatevi nulla di brillante o particolarmente sagace da codesto post, anzi, vado a perdere i sensi nel letto.
Domani mi toccano il trenino per Savona e traghetto per la Corsica, dove raggiungerò la Mater e tutta la ciurma per una 4 giorni di campeggio spartano sulla spiaggia... lascio il Grinta nelle mani dei soceri, e ci sono buone probabilità che al mio ritorno il suo volume superficiale sia notevolmente aumentato... io invece, che vado a vivere come Tarzan in mezzo alla jungla, confido di tornare secca come una canna di bambù e nera come una cozza di scoglio.
Ci si rivede da queste parti tra un po', con tutto il solito repertorio fotografico
Alice viaggiatrice

Friday, August 7, 2009

let's go!

Noi andiamo allora.
Abbiamo esattamente:
8 chili di abbigliamento da battaglia e cremine (mica per me, son tutte del Grinta che tra eczemi ed eritemi solari d'estate sembra uno spicchio di madarino pelacchioso)
6 chili di Logic Studio, che è un programma del Mac che comprende un cd minuscolo, leggerissimo e 7 tomi immensi per capire come utilizzarlo e che l'artista di famiglia sta aspettando con trepidazione da mesi.
21 chili di fotocopie e testi sugli avori medioevali, che la Dea Greca, la consorte del dottr Piotr, ha bisogno di materiale per la tesi e noi contrabbiandiamo il Sapere, che siam rivoluzionari della conoscienza eh, mica frighi.
Gli occhiali da sole presi in prestito dalla Pippi e la settimana enigmistica.
Insomma, l'importante c'è tutto.

Oramai dobbiam solo prendere due metropolitane, un treno grande, un trenino piccolo, un aereo indiano (che il karma sia con me), un aereo svizzero (Mucca Milka assistici tu), un pullman e un altro treno; quindi è fatta, cominciate a ordinarmi il cappuccino con cornetto, please.


Magari prima di uscire prendiamo pure i passaporti eh...

Alice viaggiatrice

Thursday, August 6, 2009

cucù!

Scusate, ma in questi giorni frenetici non ho trovato il tempo di scrivere nulla, ero troppo occupata a...
























Fare una benemerita mazza!!

Alice sollazzatrice

P.s. Nella topaia sembra sia esplosa una bomba: io e il Grinta abbiamo fatto una gara di fannullismo ed ora siamo sommersi da scartoffie, vestiti sporchi, briciole di cibo grandi quanto un meteorite ed un sacco di altri oggetti misteriosi che non credevamo di possedere ma sono improvvisamente comparsi per partecipare al "grande raduno del caos" che si sta tenendo adesso tra la camera e la cucina.

Alice sporcellatrice


P.p.s. Domani si parte per l'Italia.
Valigie?
Booh.

Alice procrastinatrice

Alice

Monday, August 3, 2009

Ufficialmente licenziata.

Basta clienti carampane e stronze, basta colleghi con il polistirolo nel cervello, basta Manager Gayo e Manager Ballerino a straziare l'anima, basta salario da schiava, basta 2 ore emmezza di metropolitana al giorno, basta pause pranzo di 20 minuti strozzandosi col panino come un oca da patè, basta spolveramento degli scaffali, basta torri di libri da mettere a posto da sola.
Basta.
E, nel caso non fosse chiaro, è una goduria. Una. Goduria.

Alice celebratrice

Saturday, August 1, 2009

compulsioni libresche


Forse...

Forse è arrivato il momento di comprare una terza libreria.
Forse.


...
Sennò possiamo sempre spalmarli in giro e farci un parquet di rilegature.

Alice lettrice

P.s. E sì, sì, il mio spirito da libraia ulula e impreca alla vista dei libri lasciati a terra, in balia della polvere e delle blatte, privi di classificazione Dewey (che, penserete mica che i Barbapapà e Dov'è Wally? possano starsene accanto all'Odissea e a Roth?! Pervertiti!)... e senza nemmeno uno straccio di ordinamento alfabetico!!

Alice schizzofrenizzatrice