Thursday, August 21, 2008

storie di ALicitudine e Grintezza #2

martedì!

I vostri pisolosi eroi si risvegliano in una non meglio precisata cittadina, abbandonano il magma di coperte e di lenzuola, smontano il tepee di cuscini e riemergono dal bozzolo del loro letto trasformati non in leggiadre farfalle ma in sonnacchiosi zombi: sono le 5.30, il super albergo ovviamente non comprende la colazione e quindi tocca salire sul solito freezer-bus senza manco un caffettino o una ciambellina glassata...
La partenza effettiva avviene attorno alle 8.00, che Lenny si è sperso e il pullman pure, epperò Lenny è talmente grosso che nessuno si è osato protestare.
"Quanto disteranno le Thousand Island da qui?" Si chiedono i vostri curiosi eroi mentre si accomodano ai soliti posti, e la simpatica Cindy cinguetta "Circa 4 ore emmezza"
...
A questo punto il sedile racchiude, come la Sacra Sindone, la loro sagoma e il loro sudore. Hanno sperimentato tutte le posizioni yatta-yoga possibili ed iniziano a soffrire di claustrofobia...
Fortuna che fuori il paesaggio offre tutta una serie di casette da "Dorothy del Kansas", e per pietà vi verrà risparmiata la serie tematica "Capanni, casette vacche, capanni casette e vacche"... però, giusto perchè abbiate un'idea...




Ma in fondo, dopo solo 4 ore, l'iceberg-bus li rigurgita, ancora in fase di ibernazione, sul molo di una sconosciuta cittadina, e Cindy sancisce: "Correte, prendete il battello, fate il giro e ritornate subito qui, che poi dobbiamo andare a mangiare e non c'è tempo"...
I vostri confusi eroi salgono sulla gloriosa Uncle Sam e si godono il giro turistico delle Thousand Island.
Ora, parliamo delle Thousand Island.
Le 1000 Isole in realtà son molte di più e sono tutte piccolissime, che quindi sopra a ogni isola ci sta la casa di un multimiliardario, la sua piscina, l'attracco per il suo battellino e basta.
Epperò, un paio di cose belline in queste isolette sul confine tra il Canada e gli USA lo si trova, tipo questo:


Questi pezzentelli morti di fame si sono fatti costruire un castello con 365 finestre, una per ogni giorno dell'anno (il lavavetri di famiglia non ha pace e vive una vita d'inferno, e io spero almeno che i padroni di casa non siano pistini come valeriascrive...)
In un raptus di modestia e buon gusto han voluto anche costruire una torretta dalla graziosa "architettura a caccola di naso" nonchè un arco di trionfo per accogliere le barchette in arrivo.


Ma il padrone di casa era anche un uomo dal cuore d'oro, e decise di pensare anche alla sua amata suocera.
Per la santa donna fece costruire, a pochi metri di distanza, un sobrio ma elegante cottage, così da avere la simpatica socera sempre vicino, a portata di voce... ma garantendole pure la dovuta privacy!
Così il simpaticone ha comprato un altro isolotto, proprio lì accanto, e ci ha piazzato questa graziosa casetta:



Piccolo particolare: la casa dà direttamente sull'acqua.
La suocera era sonnambula.
Mi sa che quell'ingrata l'ha presa male e non l'ha nemmeno ringraziato.

C'era poi anche un certo signor X, che aveva sue isolotti contigui uniti dal ponte, e su entrambi aveva costruito una piccola casetta.
Peccato che la linea di confine tra le acque canadesi e quelle americane fosse esattamente a metà del ponte, e quindi il tapino si ritrovava con una casetta in Canada e una negli USA.
Alla domanda "Ma non è complicato?", signor X soleva rispondere: "Macchè, anzi, quando litigo con mia moglie mi prendo 6 lattine di birra e lascio il paese per un po'..."

Quando i vostri fotografanti eroi hanno posato i piedi sul molo, dopo nemmeno un'ora di allegro tour navighereccio, l'ansiolitica Cindy li ha ricatturati al laccio come 4 vitelli da rodeo e ricaricati sul solito ibernante Lenny-bus: "Adesso ci dirigiamo verso il ristorante cinese dove potrete mangiare ab-buffet, tranquilli, ci si arriva con solo 2 ore di strada"
I vostri annoiati eroi si dilettano in foto artistiche con il poco materiale disponibile dal finestrino, ovvero nuvole (e ancora una volta, per pietà vi verrà risparmiata la monotematica "Cielo, nubi, cielo, nubi", però, sempre per darvi un'idea...)


Raggiunto il Lin Lin Restaurant, nel bel mezzo dell'ennesima sconosciuta cittadina fondata nel bel mezzo del niente, i vostri famelici eroi, approfittando del buffet a prezzo fisso, danno il peggio di sè stessi, creano piramidi maya dentro i loro piatti con tunnel e stratificazioni geologiche di dolcini, roba salata, carne e pesce creando nuove artistiche composizioni cromatiche:



Si abbuffano come zozzoni italiani all'abbuffè e, con le pance colme come otri, tentano di ricacciarsi nei loro posti, che ormai sono diventati come una seconda casa... e tra l'altro i vostri previdenti eroi hanno rubato un paio di ascigamani dall'hotel, e posso quindi avvolgersi nei loro sudari di spugna per cercare di non raggiungere lo zero assoluto termico.
Sono le 4 del poemeriggio.
La Cindy, microfonino in mano e sorriso, spiega che "Da dove ci troviamo, ci sono ancora 4 ore per arrivare a Niu Iork".
Ormai siamo dei professionisti dell'autobus, e soprattutto, l'idea che tra 4 ore si possa salutare per sempre questo cubetto di ghiaccio con ruote sul quale siamo stati sequestrati per un numero indefinito di ore ci rende il tutto più lieve e leggero!
...
E quando però, dopo circa un'oretta, Lenny parcheggia il freezeer-bus, scende, risale, scende, risale e dichiara "Abbiamo bucato", i vostri sfigatissimi eroi si guardan perlpessi "Abbiamo bucato", continua Lenny "Ma ho una buona notizia e una cattiva notizia: la buona notizia è che ho la ruota di scorta. La cattiva notizia è che non ho il cric, quindi dobbiamo aspettare l'assistenza che ce lo porti"
Ma io dico, DecerebroLenny mio, ma che te ne fai solo della ruota di scorta se non hai il cric? Ma lasciala a casa a 'sto punto, che mica hai un pandino di lamiera, che puoi sperare che 4 amici grossi come te te lo sollevano e te intanto cambi la gomma.
Dopo un'ora l'assistenza arriva, la ruota viene cambiata, il viaggio riprende e... una voce gracchia dal cicalino di Lenny, con tono urgente e agitato: "Incidente sull'autostrada,, incidente sull'autostrada! Super-Lenny, per cortesia, usa le stradine secondarie per tutto il viaggio di ritorno!"
E così, lanciato a velocità folle, un freezer-bus attraversava lo stato di New York sobbalzando e frenando bruscamente, sballottando il suo carico di pinguini e ibernati della terza glaciazione, guidato da un Lenny alquanto scazzato che nessuno si osava contraddire o richiamare all'ordine, nemmeno quando, in un paio di occasioni, l'allegra comitiva si è trovata la faccia spalmata sul sedile davanti a causa di frente improvvise alla Magnum P.I....

Quando, alle 22.30, i vostri sconvolti eroi han toccato il suolo di Chinatown, un mormorio mistico si è levato alto e nitido, un inno alla terraferma, un ringraziamento al tepore serale che l'effetto serra new Yorkese ci regala e un'anatema excrucio alla fottuta agenzia di viaggi cinese.

Ed ora, ecco cosa abbiamo imparato da questa esperienza di vita:

Partire e' un po' morire.

Il Grinta, in quanto maschio alfa, ha violentemente bisogno di una cartina stradale, soffre a non sapere dove si trova, come si chiamerà il prossimo paese, quanto dista la meta, quanti villaggi e stazioni di servizio dobbiamo ancora superare.
Per il futuro, visto che l'ho visto davvero sofferente, gli ho promesso un'atlante stradale del mondo (e già me lo vedo, stile Rain Man, a studiare la distanza tra Calcutta e Bombay...)

Alice lungo i viaggi in autobus entra in un coma narcolettico, sviene sul sedile e riesce a stento a tenere una palpebra leggermente scostata.

E' meglio avere un'autista minutino e anzi, pure un poco rachitico.

Grazie a Cindy, che dava i messaggi in Inglese e poi in Cinese, abbiamo scoperto che PU PU vuol dice Cascata (strana lingua... ma non farò nessun gioco di parole, che qui usiamo solo ironia di alto livello e ricercata qualità)

L'oretta totale di Cascata del Niagara è stata bellissima, le Thousand Island non eran male...

epperò le imprecisate ore di pullman sono state un pochetto una rottura di cazzi... nel caso non l'aveste colto dal mio dettagliato resoconto... e a proposito... vi saluto, che vado a lisciarmi i calli sul coccige...

Alice viaggiatrice (con i calli sul coccige)


6 comments:

  1. effettivamente avete fatto de ore di visita e svariate migliaia di ore di pullman, non sembra proprio il massimo. però che posti caratteristici!

    certo che il tour operator cheap-china dev'essere il massimo in fatto di aneddoti! quanta vita vissuta, quanta. :P

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  2. si impara anche (ma forse voi l'avevate già capito) che il concetto di vicino è estremamente soggettivo... che in posti sterminati, 4 ore di pullman possono essere "vicino"... su un aereo per Mosca, un torinese mi raccontava che degli ospiti russi che ebbe per un po' a Torino, alla domanda: "che fate di bello oggi?" risposero: "andiamo al mare, visto che è solo a 150 km"

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  3. Però ammettilo quell'raviolo al vapore che si intravede nella foto era buono...Almeno le 12 ore di digestione conseguenti hanno riscaldato lo stomaco:-)

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  4. oddio ma ho scritto QUELL'RAVIOLO.
    Sono senza parole...

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  5. Sleepy, ho visto cose che i vostri coccigi non potranno mai immaginare...

    Kino, questo è vero! Un nostro amico, per il ponte del Labor day, pensava di fare un viaggetto in sud america (son ben 3 giorni!!)... io per tre giorni non andrei manco a Borghetto Santo Spirito, che non ne vale la pena!

    Salvì, siam tra amici, e sporattutto tra amici dislessici! Potevi pure scrivere Cuell'Craviolo, che io tanto te vojo ebne lo stesso!
    Lo stomaco, dopo quel raviolo, ha chiuso i battenti ed ha cementificato le uscite... questo per dire che quel raviolo ha visto la luce solo dopo alcuni giorni, e penso che l'involtino primavera che sta sullo sfondo stia ancora cercando una via di fuga...

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edddaì, blatera un po' con me!